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Arbitrare al Tatami Championship, uno degli eventi top in Italia


Domenica 16 Ottobre ho avuto l'onore d'arbitrare ad un dei più importanti eventi di combattimento in Italia, il Tatami Championship.

Un evento che raduna tra i più forti lottatori italiani, con l'aggiunta di una formula serale inedita per l'italia, ma che evoca i bellissimi eventi d'oltre oceano.

Devo ringraziare il M° Massimo Rizzoli ottimo organizzatore dell'evento, che con passione e grande competenza offre a tutti i lottatori dai meno esperti ai top-level una manifestazione da segnare in rosso sul calendario.





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Ganhar a meia Guarda -
Tutti sanno cos'è la mezza guardia, ma non tutti sanno che c'è una posizione analoga che nel Brazilian JiuJitsu si chiama: " ganhar a meia guarda" che è tutt'altro che una guardia per quello che sta sotto.


E allora "guadagniamo questa mezza guardia" e intanto che ci siamo prendiamo la schiena che sempre la top-position...👍👍💪💪


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Io ti insegno la tecnica, il cuore devi mettercelo tu...




Ho sempre vissuto in funzione dei miei obiettivi sportivi e ritengo che la mia formazione agonistica mi contraddistingua anche adesso che sono diventato un insegnante. 
Dopo anni di formazione ho conseguito il grado di Cintura Nera di Brazilian Jiu Jitsu. Mi sono dedicato a diverse discipline, a numerosissime competizioni, ho praticamente costruito la mia vita in funzione dello sport da combattimento. 

Oggi, in qualità di insegnante, il mio fine primario è portare la mia esperienza al servizio degli atleti, fornire loro una competenza, sia che puntino a vincere delle gare sia che non sia questo il loro principale obiettivo.
Oggi SNAP è l'accademia più numerosa per BJJ con e senza kimono - nel territorio parmense - e quello a cui aspiriamo è dare una spinta a tutti coloro che sono attratti da questo sport e che si propongono di competere. Nell'insegnare cerco sempre di procedere per gradi, non saltando alcuna tappa, partendo dalle basi per arrivare alle tecniche più avanzate. 
Cerco sempre di far si che venga raggiunto il perfetto equilibrio fra lo studio della tecnica e l'allenamento ad alta intensità. 
Allenarsi ad alta intensità, col fiatone, è fondamentale per chiunque voglia disputare una gara. 
E' l'allenamento ad alta intensità, infatti, a favorire la condizione fisica, ma soprattutto il condizionamento mentale adatto affinché le tecniche "escano" spontanee in un combattimento.

Tra i miei segreti c'è anche l'incastrare una tecnica all'interno di una strategia da combattimento, vederla fine a se stessa è una cosa che non mi interessa. 

La mia propensione a preparare i ragazzi alle gare sarebbe inutile senza lo sforzo di SNAP, che mette a disposizione per gli agonisti, non solo prezzi convenienti, ma anche molte ore di allenamento, un Tatami principale di 150 metri quadrati, più una seconda area per allenamenti particolari con un Tatami di 50 metri e una sala funzionale con istruttori altamente qualificati, capaci di somministrare un allenamento ad hoc. 
Oggi la mia più grande soddisfazione è vedere persone con più di trent'anni che entrano alla SNAP per seguire un corso di autodifesa, considerandosi avanti con l'età per praticare uno sport, quasi ammettendo e accettando una sconfitta, per finire poi, al contrario di quanto pensato, per acquisire una tale fiducia in se stessi da arrivare ad iscriversi alle competizioni di BJJ.
Persone che riscoprono una seconda giovinezza, che negli allenamenti talvolta riescono anche a battere i più giovani... 
Assistere a trasformazioni di questo tipo è la parte più bella del mio mestiere.



... io ti insegno la tecnica, il cuore devi mettercelo tu...


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Formare un manipolo di guerrieri o un branco di oche?


Si definisce gruppo un insieme di persone che interagiscono le une con le altre in modo ordinato sulla base di aspettative condivise riguardanti il rispettivo comportamento.

Dato che gli esseri umani sono fondamentalmente animali portati a cooperare, i gruppi sono una parte vitale della struttura sociale.
Fare Jiu Jitsu non è solo apprendere delle tecniche, ma cercare di migliorare la propria strategia, la propria posizione, ascoltare il proprio corpo per essere migliori non sono nella pratica sportiva, ma anche nella vita quotidiana, per essere più utile a se stesso e agli altri.

Un insieme di persone diventa gruppo quando condividono obiettivi comuni all'intero gruppo.
Il gruppo produce, oltre agli obiettivi, anche le norme di funzionamento del gruppo stesso e i valori.
Proprio la normazione del gruppo, diventa momento qualificante per il gruppo stesso, perchè valori e norme vanno a formare la "cultura" del gruppo.

Il gruppo non esiste se non si differenzia al suo interno in ruoli.
I ruoli sono le attese che gli altri hanno nei confronti di un membro del gruppo per il fatto che quel membro occupa una determinata posizione.
Quindi il ruolo è un sistema di attese che mutano in base al ruolo stesso, cioè è ciò che gli altri si attendono da noi.

All'interno del Gruppo ogni identità personale acquisisce uno status.
Mentre il ruolo indica la sfera dei doveri che un membro di un gruppo ha nei confronti degli altri, lo status indica la sfera dei diritti di un membro nei confronti degli altri.

Non esiste gruppo se non c'è clima affettivo conseguente e un gruppo è tale quando l'insieme delle capacità singolari si potenziano e sono capaci di dare origine a qualcosa che nessun singolo, preso di per sé, sarebbe stato in grado di realizzare.

Il gruppo dà quindi regole, che in senso più ampio significa imparare quelli che sono i limiti del vivere e del vivere sociale in particolare.

Più il gruppo è chiuso e più i tabù sono prevalenti.
Ma più il gruppo ha partecipazioni e attività sociali e meno i preconcetti sono in grado di asservire le menti del gruppo.

Dobbiamo quindi cambiare visione dell'allenamento ed aprire la mente ad un nuovo modo di stare insieme: cosciente della nostra complementarietà.

Praticare vuol dire trovare il giusto ritmo d'allenamento, ascoltare il proprio corpo, curare il riposo, avere un'alimentazione corretta, fare jiu-jitsu con tutti i sensi, usando al massimo il proprio potenziale fisico e mentale; in altre parole, imparare a conoscere se stessi.

In questa ricerca siamo immersi tra gli altri, che condividono gli stessi obbiettivi.
Impariamo ad apprezzare il più esperto quando ci aiuta e sudando fianco a fianco rafforziamo il nostro legame.
Solo allora capiamo di non essere tra gli altri, ma noi siamo con gli altri.

Chi non è capace di stare nel Gruppo presto o tardi si Auto-elimina, schiacciato del proprio Ego, da pretese assurde, da inquietudini ingiustificate, manifestando rancori e rimorsi.



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    Marco Baratti