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Già nell'Hagakure si parlava di Livelli di apprendimento.


Un anziano Maestro si esprimeva così:
 - Nel corso dell'esistenza, la coltivazione di quest'arte richiede la formulazione di una sequenza di livelli.
Al Livello più infimo, si ritiene che ne noi ne gli altri siamo perfettamente addestrati: noi e gli altri siamo incapaci. A questo livello non si è affatto utili.
Al livello intermedio, non si è ancora utili, però ci si rende conto delle proprie carenze e di quelle degli altri.
Al livello superiore, si è orgogliosi di essere stati assunti, ci si compiace delle lodi e si deplorano le mancanze altrui.
Qui si è finalmente utili.
A un livello ancora superiore, però, si comprende di essere ignoranti, benché gli altri ci ritengano abili.
La maggior parte delle persone rientra in questi quattro livelli.
Tuttavia , esiste un livello che trascenderesti quattro livelli: quello di chi trionfa nella Via.
Poiché ci si addentra in profondità nella Via. Poiché ci si addentra in profondità nella Via, si scopre che i suoi effetti sono infiniti e che l'addestramento non si può mai ritenere concluso. Si comprendono effettivamente le proprie carenze e non si pensa più alla completezza; si finisce per non coltivare più l'idea dell'orgoglio o un senso di depressione o di inferiorità. - 
[ HAGAKURE - Il Codice del Samurai ]

Mi ha sempre colpito di come in un testo del 1700, riferito a Samurai, già si parli di livelli di apprendimento.
Una questione oggi più attuale che mai, che provoca non pochi dissapori.
I questo breve testo viene messa in evidenza l'aspetto dell'evoluzione della percezione di se tessi e degli altri, che porta alla consapevolezza di far parte di qualcosa di più profondo.
Il Primo livello a cui ci si riferisce, quello che noi chiamiamo cintura Bianca, è quello dell'esordio: niente abilità. 
Nel secondo, cintura Blu, ci si rende conto di compiere qualche progresso.
Nel terzo, cintura Viola, si ha senso critico nei confronti degli altri e ci si considera adeguati (spesso ci si sopravvaluta).
Nel quarto, cintura Marrone e Nera, ci sottovaluta anche perché gli altri tendono a soppravalutarci.
Del resto questo è in accordo con la teoria della circolarità dell'apprendimento.
Vi è poi un livello superiore, che potremmo definirlo come quello del Maestro o più semplicemente del Veterano, dove si vive la pratica come un trionfo in se stessa, in quanto ricerca interiore, senza dualismi, indipendentemente dalla vittoria o dalla sconfitta, la denigrazione  o l'esaltazione di sé e degli altri.
In altre parole l'applicazione nel vivere quotidiano dello stato del Mushin.
Ci si scopre incompleti, ebbene: Pazienza !
La perfezione consiste proprio nel raggiunge questo stato d'animo costante.
Viene da se che per raggiungere questo livello occorre impegno quotidiano e molti anni di pratica .
MB

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    Marco Baratti