La mia storia non è diversa da quella di tanti altri appassionati di Arti Marziali che hanno speso anni e fatto tanti sacrifici in nome della loro passione, seguendo i consigli di persone spesso non altezza delle loro parole.
Come tanti altri, negli anni novanta mi è capitata per caso tra le mani un VHS (c'erano ancora i VHS..) che ha cambiato il mio modo di vedere le arti marziali, l'UFC1.
Ultimate Fighting Challenge, il primo torneo di Vale-Tudo a grande diffusione mediatica, con un atleta per disciplina di combattimento; senza limiti di tempo; senza differenziazione di peso; senza protezioni; solo che questa volta non era un film.......
Royce Gracie, membro di una famiglia di guerrieri da sempre votata alla diffusione del loro metodo di combattimento, sbaragliò i suoi avversari in quella edizione e nelle successive, ma non lo fece con la spettacolarità e l'esoterismo che i cliché impongono, ma con l'efficienza e il pragmatismo che compete ad un vero guerriero.
Anche per me fu una folgorazione; trovai quello che stavo cercando; capì cos'era che fino ad allora non mi aveva convinto; dovetti rivedere le mie convinzioni; rimasi stupito dell'inappellabilità dell'esito dei combattimenti.
Il 9-10 Luglio ho avuto finalmente la fortuna di incontrare la persona grazie alla quale aprii gli occhi, un icona non solo del JiuJitsu, ma di tutto il mondo delle arti marziali, il M° Royce Gracie.
